Baby news - 20 maggio 2022, 08:31

Attenzione alla sindrome di primavera

Può interessare grandi e piccoli, ma è proprio in questi ultimi che il mal di primavera provoca i fastidi maggiori, con ripercussioni sulla quotidianità di tutta la famiglia. Per fortuna, il disturbo è passeggero. Scopriamo come contrastarne gli effetti.

Attenzione alla sindrome di primavera

Sindrome di primavera, mal di primavera, sindrome da letargo.

Tre nomi per indicare il medesimo malessere, cui vanno soggetti molti bambini quando l’inverno volge al termine e si fanno strada i primi mesi caldi dell’anno. Il disturbo è del tutto comune, con sintomi come stanchezza, inappetenza, irritabilità, nervosismo, insonnia o, al contrario, sonnolenza.

Proprio con l’arrivo della primavera, infatti, piccoli mutamenti di umore e  comportamento si fanno ricorrenti; se ci riflettete, probabilmente anche voi li avrete riscontrati, in passato o in queste stesse settimane, nei vostri figli. Bambini che senza preavviso si mettono a fare i capricci, per i quali sembra non andare più bene niente, oppure che si dimostrano senza appetito, svogliati, o al contrario agitati e insofferenti. Ma sono solo capricci? Talvolta può darsi, eppure diversi studi e ricerche hanno dimostrato che proprio il cambio di stagione tra inverno e primavera, con i suoi repentini sbalzi climatici, può comportare alterazioni nello  stato psicofisico dei bambini. Se, da un lato, le giornate che si allungano e le temperature più elevate dovrebbero favorire energia e buonumore, dall’altro non è affatto raro che proprio in queste condizioni l’organismo (non solo nei bambini, ma anche negli adulti) ne risenta.

Più ore di luce, per quanto contribuiscano a riscaldare corpo e mente, pare infatti che come effetto secondario accrescano l’irritabilità, la difficoltà a concentrarsi e a prendere sonno. Una circostanza, quest’ultima, che chiaramente finisce per causare stanchezza, apatia e sonnolenza durante il giorno, nonché molta più fatica a svegliarsi la mattina. Attenzione ridotta, minor disponibilità alla collaborazione, a casa come all’asilo, e capricci in dosi più massicce diventano così l’esito inevitabile.

Date queste premesse, la buona notizia è che si tratta di un disturbo passeggero, e soprattutto non preoccupante. In poche settimane, infatti, tutto rientrerà nella norma e le abitudini e l’umore dei bambini torneranno a stabilizzarsi. Nel frattempo, è comunque possibile aiutare un po’ il processo, e i bambini a stare meglio, mettendo in atto alcune semplici strategie e piccoli rimedi.

Riposo

Se il bambino dà segno di essere spesso stanco, di faticare nel seguire le consuete attività quotidiane (e sappiamo bene che, a poco a poco, gli impegni anche per i più piccoli si moltiplicano, tra asilo, parchetto, magari un corso di acquaticità…),  allora prevedete di ridurle: meno impegni e più dilatati, dimenticando, per quanto possibile, l’orologio. Prestate infine attenzione al sonno notturno e alla nanna  pomeridiana, cercando di estenderne un minimo la durata, all’occorrenza, fino al naturale risveglio dei bambini. Talvolta bastano pochi giorni di buon riposo per  ritrovare la carica di sempre.

Più vitamine, meno grassi

Anche l’alimentazione può contribuire a ripristinare il benessere temporaneamente perduto. Come? Arricchendola di vitamine e sali minerali, di cui frutta e verdura di stagione rappresentano un ottimo serbatoio. A metà mattina, ad esempio, lo  spuntino potrebbe comprendere qualche spicchio di mela o qualche fragola, oppure una carota da sgranocchiare, oltre a yogurt, cracker o biscotti secchi; a merenda  un po’ meno grassi (soprattutto non industriali), che appesantiscono e rallentano la digestione, e piuttosto un bel gelato artigianale, con un gusto di frutta. Per i più  piccoli in fase di svezzamento, la frutta potrà essere frullata con yogurt o latte e un biscotto sbriciolato. A pranzo e cena, invece, largo a carni bianche, pesce azzurro e uova (per la vitamina B12), cereali e fagioli (vitamine B1 e B2), banane (vitamine C, B1, B2, B3, A, B6 e potassio), piselli (vitamina B9), patate (vitamine B1, C, D, ferro e magnesio) e spinaci (ferro, potassio e magnesio).

Integratori e bagni di sole

Talvolta una dieta equilibrata non basta e per contrastare la stanchezza il pediatra potrà suggerire un’integrazione di vitamine e sali, ad esempio ferro in caso di  leggera anemia. Se invece la carenza è di vitamina D, promotrice di buonumore ed  energia, il consiglio verterà su lunghe passeggiate al sole nel verde.

Consiglio per genitori rock ’n’ roll

Quando il cambio di stagione si fa sentire, anche il rispetto della routine balza in primo piano per ristabilire il benessere dei più piccoli. Il consiglio, in questo caso, è s oprattutto rivolto a quei genitori che, per varie ragioni, sono meno avvezzi a  sottostare a ritmi fissi. Se vedete che il vostro bambino è particolarmente irritabile, stanco o capriccioso, fate della regolarità un mantra, almeno per  qualche settimana: rispettate gli orari di nanne, risvegli, bagnetti, pappe e  passeggiate, evitate di improvvisare lunghi aperitivi o gite stancanti, posticipandoli eventualmente a tempi più distesi. Ne trarrà giovamento tutta la famiglia.

Allergie

La primavera è anche la stagione in cui più facilmente i bambini che ne vanno soggetti soffrono di allergie. E le allergie sono sinonimo di irritabilità all’ennesima potenza. Rivolgetevi al pediatra alle prime avvisaglie, saprà offrire indicazioni  puntuali e soluzioni caso per caso.

M.L.

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