| 15 giugno 2022, 11:20

Cuscino o non cuscino, questo è il dilemma!

La risposta è semplice: niente cuscino almeno fino ai due anni di vita, per garantire un sonno sicuro e sereno ai neonati e ai bambini più piccoli. Poi, a ognuno il suo cuscino, ferme restando alcune caratteristiche e accortezze

Cuscino o non cuscino, questo è il dilemma!

La nanna è uno dei temi chiave che qualunque neogenitore, prima o poi, si trova ad affrontare. Interrogandosi sulla durata dei riposini, sulla loro frequenza, sulla posizione giusta in cui far stendere il bambino, sulla temperatura corretta dell’ambiente, sul peso della copertina… Una buona qualità del sonno, d’altra parte, influenza globalmente la qualità della vita di ogni individuo, e tanto più nell’infanzia e nei primissimi mesi e anni di vita. Al punto che, per molti genitori, scoprire la formula del sonno perfetto diventa una specie di Eldorado da conquistare.

Tra le tante questioni afferenti il grande tema-dilemma del sonno, anche quella relativa al cuscino riveste la sua parte di importanza. È corretto sistemarlo nella culla o nel lettino fin dai primi tempi, o è meglio aspettare? E in questo caso, fino a quando?

Secondo l’Associazione Spagnola di Pediatria e l’Accademia Americana di Pediatria, l’uso del cuscino è sconsigliato almeno fino ai due anni di età.

Il perché è duplice: l’utilizzo del cuscino è un fattore di rischio per la SIDS, cioè la sindrome della morte improvvisa del lattante. E anche quando questo rischio si annulla, ovvero indicativamente dopo il primo anno di vita, la presenza del cuscino potrebbe comunque aumentare le probabilità di soffocamento durante il sonno.

La conformazione fisica del neonato non richiede un sostegno aggiuntivo per testa e collo durante la nanna. Un’eccessiva sollecitazione del tratto cervico-dorsale potrebbe infatti rivelarsi dannosa: meglio assecondare una posizione quanto più naturale possibile. A partire dai due anni, invece, sono i bambini stessi che tendenzialmente dimostrano di essere pronti e cercano attivamente un supporto su cui appoggiare la testa, magari abbracciando un peluche o una copertina arrotolata. La valutazione del tempo giusto in cui introdurre il cuscino, comunque, non è univoca: bisognerebbe, infatti, tenere sempre in considerazione le caratteristiche specifiche di ogni bambino e del suo sonno. Bambini, ad esempio, che dormono sempre, o quasi, a pancia in giù, o che si muovono molto e si risvegliano, magari, con la testa ai piedi del letto, potrebbero trovare nel cuscino solo un ingombro, motivo di grande scomodità. In questi casi, i due anni sono solo indicativi: meglio aspettare per introdurre il cuscino.

C’è cuscino e cuscino

Altro argomento dibattuto, le tipologie di cuscini più adatte ai bambini. Dovendosi collocare in lettini di piccole dimensioni, anche i cuscini specifici per la prima infanzia sono piccoli, e solo a partire dai sei anni si potrà impiegare un cuscino tradizionale. Stesso discorso per lo spessore, che è decisamente inferiore: pochi centimetri sono infatti più che sufficienti a garantire il giusto sostegno. Poi, come si diceva, ogni bambino è differente: chi ama dormire sul fianco preferirà, probabilmente, un cuscino leggermente più alto; chi, crescendo, sceglierà più spesso la posizione prona, tendenzialmente troverà più comodo un cuscino basso.

No, invece, a un’eccessiva morbidezza, poiché un cuscino che si appiattisce troppo sotto il peso della testa non serve; ugualmente, cuscini molto duri potrebbero risultare scomodi e provocare indolenzimento. Per valutare la giusta consistenza, premete una mano al centro del cuscino: se non sprofonda e il cuscino riprende in fretta la consistenza iniziale, probabilmente è quello giusto. Quanto ai materiali, la scelta è tra fibre naturali e sintetiche: le prime sono più traspiranti, le seconde più sicure dal punto di vista delle allergie. Di base, controllate che il prodotto rispetti i requisiti di legge relativi all’atossicità dei materiali e che sia lavabile: non solo le federe ma anche il cuscino (sebbene meno frequentemente) vanno lavati spesso.

Ultimo consiglio: ogni tanto ricordate di girarlo. Questo semplice accorgimento farà durare il cuscino più a lungo e in buono stato. Abbiate cura di sostituirlo quando lo vedrete un po’ usurato.

Il cuscino nascosto

In alcuni casi, come in presenza di raffreddore, o quando si reputa che una posizione del capo leggermente rialzata possa favorire il sonno del neonato, è possibile posizionare il cuscino sotto il materasso, all’altezza della testa, in modo da garantire una posizione più verticale, evitando di sollecitare direttamente la colonna vertebrale.

Sonno sicuro
La posizione supina

La posizione più sicura in cui far dormire i bambini almeno per tutto il primo anno di vita è quella supina, poiché aiuta a prevenire il rischio di SIDS (Sudden Infant Death Syndrome), la morte improvvisa del lattante, più comunemente nota come “morte in culla”.

Nanna e buone pratiche

Nei neonati, oltre alla posizione supina, è importante adottare alcune semplici abitudini per favorire una nanna serena:

- evitare materassi troppo morbidi o troppo grandi: meglio, almeno nei primi mesi, se le dimensioni della culla o del lettino sono proporzionate alla grandezza del bambino (per questo, spesso, si ricorre a riduttori da inserire nel lettino)

- scegliere copertine in tessuti naturali e lenzuola di cotone, da tendere bene per evitare che nel sonno coprano il capo del bambino

- non vestirlo con abiti o coperte troppo pesanti

- mantenere la temperatura della stanza tra i 18 e i 20 gradi

N.C.