Dolce, delicato, avvolgente, l’odore dei neonati è qualcosa che va ben oltre una semplice fragranza: è un vero e proprio legame emotivo.
Prima di tutto, è interessante comprendere l’origine di questo profumo ritenuto “irresistibile” da molti genitori. L’odore del neonato non deriva da saponi o creme utilizzate nei primi giorni di vita, bensì è emesso in modo naturale dalla pelle del bambino, come risultato di diversi fattori. Durante i primi giorni di vita, infatti, il neonato è ancora ricoperto da residui di vernice caseosa, una sostanza biancastra e cerosa prodotta dalla pelle del feto nelle ultime settimane di gravidanza; questa vernice, dall’odore caratteristico, protegge la pelle immatura del bambino durante il parto e nelle prime ore dopo la nascita. Anche le ghiandole sebacee, particolarmente attive nei neonati, contribuiscono a produrre la fragranza tipica del neonato. La somma di questi fattori è un odore delicato, che varia leggermente da bambino a bambino e che, sebbene tenda ad attenuarsi con il tempo, nei primi mesi è riconoscibile e inconfondibile.
Un richiamo biologico potentissimo
Il profumo del neonato non è solo gradevole: è anche un potentissimo segnale biologico. Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che questo odore attiva nel cervello materno – ma anche in quello di altri adulti – le aree della ricompensa, le stesse stimolate da cibi appetitosi o esperienze piacevoli. In particolare, si osserva un aumento nella produzione di dopamina, il cosiddetto "ormone del benessere". Questo meccanismo ha una funzione ben precisa: favorire il legame tra madre e figlio, rafforzare l'istinto di accudimento, promuovere l’empatia e il desiderio di prendersi cura del piccolo. Insomma, questo meccanismo chimico-emotivo aiuta i genitori a riconoscere il proprio bambino, a rispondere più prontamente ai suoi bisogni e a proteggerlo. Tutto ciò è parte di quel “linguaggio invisibile”, fatto di odori, suoni e gesti, che guida i primi mesi di vita. È come se la natura avesse progettato un sistema infallibile per garantire che il neonato riceva amore e attenzione fin dal primo respiro. D’altra parte, all’interno di questo linguaggio non verbale anche il neonato, riconoscendo l’odore della mamma e del suo latte, troverà in essi conforto e sicurezza.
Si ritiene che questo scambio olfattivo sia tanto forte da avere persino un impatto sulla memoria e sull’attaccamento a lungo termine: è infatti risaputo come gli odori legati ai primi momenti di vita rimangano impressi nella memoria emotiva in modo profondo.